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martedì 25 dicembre 2018

Il Piano Nazionale Scuola Digitale

Secondo il parere autorevole di Giovanni Biondi, presidente dell’INDIRE  la storia delle innovazioni didattiche è costellata di “tecnologie”come la stamperia di Freinet o il limografo o il ciclostile. Oggi, il Piano Nazionale per la Scuola Digitale è il documento di indirizzo del MIUR che intende lanciare “la via italiana al digitale”, una strategia complessiva che fa leva sulle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie nella società globalizzata, “smaterializzata” e biomediatica. Ciò implica un poderoso sforzo collettivo di ripensamento delle metodologie didattiche e la giusta mediazione tra azioni culturali e azioni di sistema: nella convinzione che la scuola sia un ambiente di apprendimento aperto e inclusivo non solo fisico e che  tutti i contesti (formali, non formali e informali) contribuiscano alla produzione di conoscenza. In questa architettura, dove le tecnologie sono “connettori e volani di cambiamento” quattro interventi  risultano fondamentali per il cambio di passo e hanno come soggetto promotore il dirigente scolastico: fornire alle scuole gli strumenti idonei per il passaggio al digitale, come l’accesso attraverso la banda ultra-larga e la creazione di spazi qualificati, “leggeri” e informali che consentano l’attuazione di una didattica personalizzata non di tipo trasmissivo; definire le competenze digitali che ogni studente dovrebbe acquisire per aumentare le chances di occupabilità, in un’ottica di verticalità e trasversalità che faciliti la comprensione e la produzione di contenuti complessi anche all’interno del variegato universo digitale, dove le informazioni sono spesso frammentate e dispersive; formare i docenti sui nuovi modelli di interazione didattica, rafforzando se necessario le loro competenze informatiche; infine, accompagnare le scuole strategicamente, su più livelli, per consentire loro di adeguarsi al processo di digitalizzazione sia della didattica che dei servizi a supporto. Un’apposita sezione del Piano è poi dedicata al “digitale, imprenditorialità e lavoro”, e si traduce in azioni e sinergie che possano davvero avvicinare il mondo della scuola al mondo del lavoro. In primo luogo, occorre rendere consapevoli gli studenti che le prospettive di lavoro saranno sempre di più legate al loro spirito di imprenditorialità e quindi a soluzioni autodeterminate e indipendenti: in questa direzione si muove l’azione 19 del Piano volta alla creazione del “curricolo per l’imprenditorialità digitale”. Occorre inoltre elevare le competenze digitali di tutti gli studenti, come prerequisito essenziale per le future prospettive di lavoro e rendere maggiormente appetibili quelle carriere ad alto contenuto scientifico che sono richieste dal mercato e strategiche per lo sviluppo economico e sociale. Nella sezione “sinergie” viene a collocarsi la metodologia didattica innovativa dell’Alternanza scuola-lavoro per l’impresa digitale. Con le convenzioni e i protocolli ad adesione stipulati ad hoc, le scuole potranno scegliere l’azienda e il modello di alternanza più congeniale, favorendo imprese che operano nel settore o prevedendo schemi progettuali che siano indirizzati alla informatizzazione di alcuni settori dell’impresa come la comunicazione, la distribuzione o il marketing. Nel Piano è infine chiaramente evidenziato che il Dirigente scolastico non è più il freddo burocrate esecutore di procedure, ma il protagonista insieme al Direttore SGA e all’animatore digitale dell’intera visione di scuola così innovata.

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